I capi che meritano il titolo di classici della moda uomo sono pochi, ma la polo fa sicuramente parte di questi. Oltre che un’icona del guardaroba maschile, è anche un indumento strategico per l’estate: basta indossarla per risultare immediatamente più elegante, cosa davvero difficile in estate. La sua importanza per un look instant chic è così grande che ne sono nate molte varianti. Per la primavera estate 2018 sta spopolando la polo in maglia, ma anche una di cotone può essere sufficiente. Il dilemma nasce su che colore o tipo di polo scegliere. Meglio conservarne l’allure iconica con la versione classica o aggiornarla con le fantasie più in voga del momento?
Breve storia della polo da uomo
L’esatta origine storica di questo capo non è certa, è indubbiamente nata in parallelo al gioco del polo, in particolar modo quando, alla fine del XIX secolo, questo sport divenne molto comune in Inghilterra e i giocatori iniziano a indossare un vero e proprio completo da gioco. L’abbigliamento da polo era costituito da magliette in cotone e a maniche lunghe alle quali fu presto aggiunto un colletto simile a quello delle camicie, ma fermato da bottoni, per fare in modo che questo non svolazzi fastidiosamente durante il galoppo sul campo.
Non molto più tardi, John E. Brooks, nipote del fondatore del brand americano Brooks Brothers, durante un viaggio di lavoro in Inghilterra, vedendo una partita di polo notò il particolare dei colletti dei giocatori. Colpito dalla novità e tornato in patria, decise di applicarla alle sue camicie, che presero il nome di button down. Nel 1896 il modello venne lanciato sul mercato e Brooks Brothers chiama questa camicia “l’originale polo shirt”. Secondo altri invece l’ideazione della polo spetta al campione francese di tennis René Lacoste, che inventò una camicia a maniche corte e funzionale, una “maglia da tennis” destinata a diventare vero cult.
La polo classica
Icona dell’abbigliamento casual e informale, la polo è un indumento versatile che non può mancare in nessun guardaroba. Luchino Visconti la indossava in una celebre foto del 1960, Gianni Agnelli la portava al mare in compagnia di Jackie Kennedy. Non c’è nessun dubbio che la polo sia da sempre sinonimo di un’eleganza casual e che sia diventata negli ultimi anni anche un caposaldo della tendenza athleisure. Perché, se le polo restano tuttora la divisa ufficiale per tennisti e giocatori di golf, è pur vero che i modelli più chic si ritrovano anche negli ambienti lavorativi più smart dove, soprattutto in estate, il caldo intenso spinge tutti a preferirle alle camicie.
Le nuove polo sono realizzate in cotone garzato o punto riso, rasato finissimo o lavorato piquet e uniscono al piacere e al comfort della maglia l’eleganza e la vestibilità del colletto applicato. Uno dei vantaggi delle maglie in piquet di cotone, inoltre, è la proverbiale traspirabilità, che le rende indispensabili in estate. Aristocratica rivale della T-shirt, oggi si impreziosisce e può essere indossata anche in ufficio con giacche monopetto, blazer destrutturati e pantaloni su misura in cotone. Ovviamente solo se l’etichetta aziendale lo permette.
Come indossare la polo: fuori o dentro i pantaloni?
Infine, attenzione particolare meritano gli spacchetti laterali: nel primo caso può essere indossata sia dentro che fuori i pantaloni così come quando ha gli spacchetti simmetrici. In generale la preferiamo fuori dai pantaloni, perché il rimbocco va in antitesi con il dna casual e morbido di questo capo, anche quando la indossate con un blazer o un completo dalle linee sartoriali.
Nel caso di spacchetti asimmetrici meglio indossare la polo dentro i pantaloni per evitare un effetto poco armonico. Per quanto riguarda la giusta misura invece teniamo presente che la mezza manica deve arrivare a metà bicipite, la cucitura della manica deve combaciare con l’attaccatura della spalla, mentre nella parte posteriore la polo deve arrivare esattamente sul fondoschiena.